Da solo.
La mente è volata alla mia famiglia. A mio padre, pronto a liberarsi di me regalandomi a Garyon. A mia madre, troppo debole per opporsi alla sua scelta. A mio fratello, che dall'alto della sua primogenitura mi ha comunque sempre trattato con dignità nonostante le mie scelte.
Troppe lettere ho spedito senza risposta. Se c'è una cosa che ho imparato da Mainstream è che, se vuoi un'informazione, devi guadagnartela.
Il mozzicone ancora fumava nel portacenere quando mi sono messo al tavolo da disegno, ricalcolando le variabili della centralina del potere, ridimensionando le forze, e realizzando un cervello ad orologeria molto più evoluto dei precedenti appartenuti all'unità Mastino.
Riconosce amici e nemici, ed è in grado di combattere autonomamente.
Ho inserito le seguenti direttive in ordine di priorità.
- Obbedisci al tuo costruttore.
- Proteggi il tuo costruttore.
- Proteggi te stesso in caso di minacce che non sei in grado di affrontare.
- Proteggi chi non rappresenta una minaccia per te o per il tuo costruttore.
- Se il tuo costruttore cade, proteggi il suo corpo.
- Se il nemico è umano, nano o elfo, infliggi danni non letali.
Mi hanno rivelato che mio fratello era agonizzante oltre quella porta, sofferente per chissà quale malattia. Convinto di poterlo guarire meglio dei predicatori di Amanautor ho preteso di vederlo, pretesa che mi è stata negata.
Ho chiesto allora al Guardiano di aprire la strada per me, ma mio padre si è messo in mezzo. L'eccessivo zelo del Guardiano gli è costato due gambe rotte.
Il prete ha iniziato a farmi la predica, e quando ho aperto una porta per cercare il fratellino, sono stato assalito da un'orda di zombie. Guardiano ha fatto il suo dovere, ma gli accoliti e il prete stesso hanno iniziato ad attaccare. Ho stordito gli accoliti ed eliminato i non morti. In una stanza adiacente ho trovato, tra altri zombie, proprio mio fratello, che ho stordito e portato al laboratorio, nella speranza di invertire il processo.
Chiederò aiuto a Mainstream. E anche ad Erasmus, se serve.
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