martedì 22 luglio 2008

Sogni.


La realtà si distorce attorno a me.. i disegni della carta da parati si curvano e si flettono, e sembrano ridere della mia paura.. uno mi parla, lo capisco...

Mi racconta della sua storia, del suo destino..

Dieci gli si affiancano, non riesco a non distinguere le voci, ma sono troppe informazioni... TROPPE INFORMAZIONI!! SMETTETELA!!!

Mille urlano la loro storia, e nella mia coscienza straziata si accavallano millenni di storia, di amori, di magia, di odio, di dei.... Mi strappano in mille pezzi che piegano con la volontà come fossero pezzi di carta a formare fiori, insetti, e forme che hanno troppe dimensioni perchè io le capisca...

Strane creature mi circondano. Zanne e tentacoli mi fissano, come se provenissi dall'Inferno... provo a spiegargli che siamo uguali, ma sono paralizzate dal terrore. Guardo le mie mani e mi spavento.

I colori pulsanti mi strappano le viscere fuori dalla bocca, l'interno diventa l'esterno, l'interno del tessuto stesso della realtà diventa il suo esterno, e poi qualcosa che è oltre l'interno e l'esterno...

Urlo e le mie urla stesse soffrono dall'estasi di piacere mentre mi escono dalla gola, posso sentire la loro sofferenza che soffre, in un frattale di complessità incantevole.

Fluiscono, scorrono nella materia di cui sono fatti i sogni e la volontà, dalla terra al cielo e contemporaneamente al contrario senza conflitti, in una perfezione fluida di cui mi innamoro e piango nel contemplarla.

Metallo, pietra, acqua, legno, si mescolano e animano, mi parlano dei loro segreti.. non li posso ascoltare tutto...

"...bast... basta... Mainstream... basta per ora, ti prego..."

Apro gli occhi ansimante, le mie mani aperte artigliano le pagine del Libro. Non ricordo di averlo aperto, non ricordo nulla.. sono nudo come quando sono andato a dormire.. spero di non aver urlato, non è ancora tempo che tutti sappiano.

Liscio amorevolente le pagine, evitando di leggere le scritte che ancora si contorcono sulla carta. Un conato di vomito sporca di sangue il pavimento.. Me l'aspettavo.

Mi lavo il viso madido di sudore mentre ancora mi tremano le mani, mi sciacquo la bocca e quando sputo l'acqua è ancora rossa... "...ora ho capito... deve essere fatto..."

Il tocco della ruvida stoffa dei cuscini mi riporta al mondo fisico.

Mi addormento. O svengo. Non lo ricordo, questo.

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