martedì 5 agosto 2008

Guerrieri valorosi e limiti violati.

E' notte. Tra le ombre che giocano in città, quella di Karrick si infila nella casa di Pierre, il nuovo Targos, per finirlo.

Tutto è silenzioso e normale, tranne, fuori dalla capanna, una mucca legata ad un paletto in mezzo alla strada, luogo in cui non dovrebbe stare.

E' dentro, le lame scivolano mute fuori dai foderi.. un rivolo di sangue corre sulla tempia della madre, stordita per sicurezza. Un rumore alle sue spalle. Si gira di scatto come una pantera e vede una figura, ammantata, con uno scudo, giunta chissa' come alle sue spalle, pronto a colpire attacca, andando a segno, mentre le lame bevono sangue.

Affonda ancora il coltello nella figura, colpendola allo stomaco, ma questa risponde con una voce femminile... "Che tu sia maledetto... CORELLION!" rispondendo al colpo. La donna, vestita di una cotta di maglia, reagisce violentemente all'attacco, mentre la sua maledizione echeggia nell'aria buia della capanna.

La furia innervosisce Karrick, le cui lame trafiggono l'aria, ma approfittando della distrazione di lei, infligge una coltellata a sorpresa alla spalla rivoltando il coltello nella ferita, ma scoprendo in realtà che la donna in questione è proprio sua moglie Reneè!!!

Nella sorpresa generale una freccia dalla luce dorata trafigge il bambino che dorme, e Reneè esclama "ECCOLO!" mentre esce saltando dal foro nel soffitto.

Karrick controlla lo stato del bambino, che si rivela essere solo un fantoccio con una parrucca... Corre all'aperto, dove sente un'energia nell'aria, uno scintillio, alla propria destra. E' un elfo, magro e alto, dalla pelle rosa e nobile e dagli occhi alieni e gelidi, con i capelli lunghi biondi e perfetti che si muovono come i colori nel disegno di un pittore, ha un arco di oro massiccio in mano, e nell'altra una spada lunga ricoperta di rune dorate. E' Corellion, l'arrogante padre degli elfi.

Corellion appoggia la mano sulla spalla di Karrick, e si sollevano entrambi in aria.

"Reneè, non puoi prevedere tutto! Il tempo di Tyche sta finendo!" urla Karrick mentre sempre più aria si frappone tra lui e il suolo.

Corellion: "C'e' una guerra in corso, e io sto vincendo..." ghigna lui.

Karrick: "Dove stiamo andando?"

Corellion: "Voglio guardare la situazione dall'alto. quella bambina e' cosi' debole, e non ha neache un arco, io si', hm!"

Karrick: "Se qualcuno la uccidera' non sarai tu sappilo"

Per tutta risposta Corellion lo lascia cadere da una settantina di metri. Karrick mentre cade lancia la sua lama e urla: "Morirai anche tu, Elfo, e comincierai a perdere!" a Corellion, che devia il colpo con un cenno distratto.

Tyche è preoccupata: "Dovrò ricalcolare gli eventi futuri, dopo questo!"

La ringrazia Karrick: "Ti devo un favore. Ti prenderò per ultima tra gli Dei."

Un tremito piega l'aria, e Karrick sa di avere di nuovo davanti la sua piccola Reneè.

Reneè: "Karrick, tutto bene? Lo sapevo che la mucca ti avrebbe salvato."
Karrick, irato: "Ti liberero' da lei, Reneè..."
Reneè: "Liberarmi?"
Karrick: "Lo capirai."
Reneè: "Stiamo facendo la cosa giusta, non devi liberarmi da lei!! Stiamo riportando il mondo all'equilibrio, e ora ci capiamo.. Abbiamo imparato a comunicare.. Io le ho chiesto di salvare Wyron e lei ha acconsentito. La sua idea e' riportare l'equilibrio."
Karrick: "Frase comune di questi tempi: lo dicono tutti gli dei ormai..."
Reneè: "Chi? Corellion? il suo equilibrio e' fatto solo di elfi. E' pericoloso, stai attento. Qualcuno gli ha restituito il suo arco d'oro, ora e' invicibile.."
Karrick, con malcelata vergogna; "Sono stato io a restituirglielo."
Reneè sbarra gli occhi: "Stolto!! Ma non potevi sapere..
Tu non sei legato alla trama del destino, ecco perche' non ho potuto prevederlo.."
Si lamenta lui: "Ho preso anche una cometa in faccia..."
Lei con aria stupita: "Che ci facevi sotto una cometa? Sono pericolose... non lo sai?"
Lui: "Lasciamo perdere... Parliamo di cose serie: sto cercando il giovane Pierre."
Lei: "L'ha salvato Tyche."
Lui: "Dannazione! Dove sta ora?"
Lei: "In un luogo sicuro dove crescere e capire il suo ruolo. Le lame dell'anima non servono ad uccidere gli dei.. Le ha create proprio Pierre, e ti spieghera' a cosa servono, a tempo debito. Io posso fargli da guida, so il futuro e so cos'e' stato. Il primo falso bersaglio e' stato ucciso e mi dispiace, ma e' Targos.. cerca di capire, senza controllo e senza guida e' la distruzione assoluta."
Lui: "Appunto: lo uccidiamo!"
Lei, comprensiva e amorevole: "No, Karrick... vedi, gli dei non sono umani, non ci capiscono, sanno solo di essere piu' potenti di noi... e ora sono spezzati, feriti, come bestie che cercano di difendersi. secondo Tyche io e Corellion siamo i primi da secoli che raggiungono questo livello di convivenza.. di solito si soccombe, molto prima. Fino a quando non ci si potra' ricollegare, gli dei hanno bisogno di una guida, e dobbiamo farlo noi, insegnargli cos'e' buono e cosa non lo e'... per gli uomini. Vedi, Tyche ora e' come un topo impazzito che corre in un labirinto di nodi e possibilità. Io le spiego le possiblità. Tu hai il tuo filo.. ed e' staccato dagli altri, io non lo capisco.. non a questo livello. Il filo di Wyron e' l'opposto, invece: molto avvolto, quasi invisibile, ossatura di un grosso cavo, mentre il tuo e' libero e solo.
Sei come un ragno che tesse la tela: il tuo filo e' solo ma da' forma al resto."
Lui, non ascoltando: "Ormai ho preso la mia decisione."
Lei, triste: "Non posso obbligarti a fare altrimenti... non separarla da me, sarebbe peggio: farebbe dei danni nel mondo."
Lui, non ascoltando affatto: "...oppure vi uccidero' assieme..."
Lei: "Gli dei non possono essere uccisi, si reincarneranno sempre.."
Lui: "Sarò alla vostra altezza, e lo farò."

Poco dopo nella mente di Karrick riappare il folle Carrion, che si propone di insegnargli ad annusarli, in quanto non animali, come gli umani.

Al che Karrick interroga Hurrur. Carrion lo vede.. e lo saluta ostile e provocatorio: "Ciao Pugnalino, vedo che sei la gemma dell'anima.. scappi eh? Tanto sei solo un servo! Tu e quella puttanella della tua gemella. Ti piace la poesia?"

Poco dopo, Karrick lava nel fiume i vestiti, per l'ennesima volta imbrattati di sangue.

Carrion: "Visto il sangue in cui sei sempre immerso, comprati un vestito rosso. Vai a riposare. Domani potrai andare al mercato a prendere quel vestito ora che ci penso..."

Nei giorni successivi, attendendo Tilverton, Karrick va a caccia, e compra un vestito rosso.

Arriva una lettera di Torilan, che dice "Conscio degli impegni che sicuramente ti attanaglieranno in questi giorni, devo declinare l'invito a parlare, sono felice della notizia." Gioisce per la revoca del proclama di politeismo.

Nel freddo gennaio ci prepariamo alla battaglia di Tilverton, preparando i Ferro20, convocando il Conte DeLaVere, e preparandoci noi tutti. Il conte DeLaVere.. spade, armature, e sguardo arcigno, ma dichiara di non essere un guerriero, e preferiamo lasciarlo indietro.. Tsk.. Se non fosse per Wyron sarei portato a pensare che tutta la nobiltà cormyreana si possa ridurre ad un cipiglio severo e ad una totale incapacità.

Vado in taverna a recuperare Marcus, il quale sta già combattendo. Con la forza di gravità, per restare in piedi, ubriaco marcio. Dobbiamo convincere Marcus a pilotare il Ferro20... ma causa sbornia cade a terra, danneggiando il Ferro20 e ritardando di due giorni la partenza. Decidiamo di partire senza il DoomChanger, mentre Ivan fa passare la sbornia a Marcus, in modi non meglio approfonditi, ma, a giudicare dal suo sguardo, sicuramente collaudati e funzionali.

Raggiungiamo Tilverton senza troppi intoppi, attraversando Ashabenford, ancora piena di peste, mentre la neve blocca il paese.

Durante il viaggio chiacchero con Raso del suo passato all'Accademia, delle persone da noi conosciute e del piu' e del meno.

Tilverton la si vede da lontano, all'orizzonte, coperta di neve come la strada, con i suoi pinnacoli di fumo nero.
Mentre ci avviciniamo, la situazione non sembra particolarmente tragica. Attraverso il mirino telescopico del fucile vedo le guardie che pattugliano i muri, segno che la città non è ancora caduta. Decidiamo di stare alla larga e osservare la città di notte, da lontano, accampandoci a qualche chilometro dalla città. Durante la notte spesso le tenebre sono graffiate dalle traiettorie delle frecce infuocate scagliate dalle mura verso il terreno sottostante.

Karrick va in avanscoperta, la sera, con la sua consueta discrezione. Osserva un teschio svolazzante, simile a uno che abbiamo gia' visto, una specie di guardia, evitandola agilmente, che pero' gli impedisce di proseguire, quindi rientra.
Durante la notte, vediamo delle frecce infuocate lanciate dalla città verso la zona circostante.
La mattina successiva andiamo a trovarlo per eliminarlo, ma cadiamo vittime di un'imboscata.. Due sciami di orrendi scarabei non morti si alzano dal terreno per proteggerlo, appaiono altri guerrieri necroteck, e due mummie a proteggerlo.
Le forze nemiche si dimostrano da subito soverchianti, riducendo il Ferro20 quasi a pezzi e lasciando Wyron allo stremo delle forze e Karrick in fin di vita. Mai vedrò combattere con tanto coraggio per difendere il proprio popolo e i propri ideali, nonchè la propria pellaccia...

Ad un sopralluogo Tilverton è presidiata da circa 6 unità da 200 scheletri, immobili e coperti di neve, che attendono ordini. Raso sconsiglia l'assalto. Dopo il tramonto Karrick osserva una processione di preti del Jer-Thor, che canta blasfeme preghiere per Amaunator, vaneggiando di come il sole splenda anche di notte, pronto a bruciare le tenebre nel cuore degli infedeli, inneggiando all'unità del Cormyr. Ipocriti.
Al loro comando ci sono 4 personaggi. Un guerriero in armatura completa, con l'elmo calato sul volto, il Vescovo di Arabel in persona; un disgustoso ciccione con addosso solo un grembiule di cuoio e dalla pelle bluastra (morto? moribondo?) e una donna bellissima dai lunghi capelli nerissimi e dalla pelle candida.
Recitano una messa eretica, citando la filosofia del Jer-Thor e la promessa di vita dopo la morte con lo scopo di unire il mondo.
Agghiacciante la descrizione degli scheletri che girano il cranio vuoto, ascoltando le preghiere e quasi capendole.

Abbandoniamo l'idea di entrare in città: sia io che Karrick stiamo male.. quelle maledette mummie... Prego a lungo Mainstream per costringere il male nel mio corpo a cambiare stato fisico, neutralizzandolo. Karrick è senza fede.. rifiuta le cure sacre, e presto la malattia riesce a sopraffare le sue difese, e non possiamo che restare impotenti a guardarlo morire nella neve, di malattia, morte che di certo non si addice ad un eroe di quel calibro, e che lui non meritava affatto...

Ripieghiamo alla Sharin Freehold, in cerca di Talim, pregandolo di salvare il nostro amico, prima che l'anima abbandoni il corpo definitivamente... ci aspettavamo tutti il suo "Questo e' il volere di Amaunator, così è giusto..." La loro arrendevolezza sarà la loro fine. Non serve un assassino di Dei: questi stupidi chierici saranno la loro stessa fine.

Mi viene in mente il professor Erasmus.. e forse una possibilità. Mi faccio portare da Raso a Deepingdale, constatando lungo il tragitto i primi progressi tecnologici grazie ai mulini costruiti dall'accademia, ma non riesco a rallegrarmi o a gioire: è una questione di giorni, e picchio sul metallo del Clearground chiedendo a Raso di accelerare il passo.

Eccola, la mia vecchia compagna di corso... sembra passata una vita, ed è ancora bella come la ricordavo: la professoressa System. Il miglior medico dell'accademia, colei che potrebbe aver capito il segreto della vita stessa.

La imploro di aiutare Karrick.. il suo corpo è distrutto, ma forse è possibile costruirne un'altro.. infine accetta di trasformare il cadavere di Karrick in un Steamborg, uno dei profondi segreti dell'accademia.

Torniamo a tutta velocità alla Rocca, in tempo per il funerale.
Commovente, come funerale. Ognuno ha tributato l'onore dovuto all'Ombra di Mistledale, ricordando tutte le belle cose che ha fatto per la comunità.

Con il favore delle tenebre, di Raso e di Bastiano, andiamo al cimitero a recuperare l'arida carcassa del mio amico..

Purtroppo qualcuno non è d'accordo. Tyche stessa veglia la tomba di Karrick. Probabilmente ci avrebbe potuto impedire di recuperare il corpo, se non fosse stato per il fortunatissimo arrivo di Correlion stesso, che l'ha attaccata, permettendoci di agire indisturbati mentre la battaglia tra dei attorno a noi riempiva l'aria di lampi e tuoni.

Con me e Bastiano sulle spalle, e un sudario sporco di terra in braccio, il Clearground corre verso Mistledale, dove System ci aspetta, affilando i bisturi.

1 commento:

The_Guardman ha detto...

Solite correzioni. E' incredibile come Andrea non azzecchi un nome...